venerdì 9 maggio 2008

Elogio della ferrovia

Il mito dell'Orient Express, fino al 1977 da Parigi a Istanbul, la sterminata ferrovia Transiberiana, con le sue quasi 100 fermate e i suoi sette fusi orari, la First Transcontinental Railroad, quella di "Quel treno per Yuma", lo Shinkasen giapponese, il treno proiettile. Ieri ho deciso di trascorrere un'oretta alla stazione di Alessandria, pranzare all'interno del Mc Donalds, controllare lo stato dei lavori di ammodernamento, osservare le facce e perdermi nelle storie di tutti quelli di passaggio. Metafora della vita? Le mille storie che immagino indagando movenze, indizi d''abbigliamento, pezzi di telefonate, valige stanche e occhi carichi. Anche il mio distacco dalla famiglia, a 18 anni, è iniziato con un viaggio in treno.

Luoghi, letture, incontri, meditazione, conversazioni, riposo e sogni, niente come un viaggio in treno racchiude elementi di un fascino nostalgico e al tempo stesso di uno sviluppo sostenibile. Mi è venuta voglia di organizzarlo e presto lo farò.

Leggo che nel paese del più accellerato sviluppo economico, l'India, la cui capillare ferrovia costruita sotto la dominazione inglese è tutt'ora la più grande rete del mondo, la società Indian Hotels vuole realizzare centri commerciali in ogni stazione.
Per me il viaggio in treno, avvincente come un giallo di Agatha Christie, assomiglia molto all'idea di futuro.

Magari è meglio dirlo con cautela a un pendolare dei nostri, a cui forse ricorda più odisseici ritardi o vagoni lerci e pulciosi..

1 commenti:

Anonimo ha detto...

....sinceramente, questo te lo potevi risparmiare!!!!....detto da un pendolare che fa del treno la sua quotidianità, tutto l'orgasmo di sensazioni che hai descritto si fotte bellamente...certo, una-tantum è come dici tu, ma credimi, quelli che vivono al mare tutto l'anno non vedono l'ora di farsi una bella vacanza a 3000mt...