venerdì 23 maggio 2008

The Year of Living Dangerously

Diciamo che questo è un periodo in cui sono piuttosto impegnato. In realtà sono sempre impegnato, o meglio, faccio sempre di tutto per esserlo e se mi trovo di fronte alla sensazione di non avere nulla da fare, vengo assalito da un leggero stato di angoscia. Ne devo subito uscire scegliendo di esplorare una delle infinite possibilità umane, la cui stessa non numerabilità è di nuovo fonte di angoscia, ...the more I see, the less I know..
La sindrome è più o meno questa: se devo passare un qualsiasi lasso di tempo in una sala d'attesa, il libro da terminare o l'articolo che dovevo assolutamente leggere deve essere con me. Se sosto in auto per accompagnare o aspettare qualcuno, riesco magari a mandare due o tre email, i contatti e le relazioni con il mondo sono tutto! Se sto cucinando o sto viaggiando in treno, è il momento giusto per ascoltare in cuffia la mia odierna lezione di inglese. Questo mio grande limite dà altra miccia all'angoscia delle mancate possibilità umane... Evito di proseguire, e ne avrei di materiale per farlo, perchè almeno al compatimento un limite ci dev'essere.
Per chi come me non eccellerà mai in nessun campo specifico, non esiste più alta ed ammirabile giustificazione: nello scibile ci sono troppe attività da sperimentare, percorsi da conoscere, sensazioni da assaporare, per concentrarsi unicamente su poche e confinate realtà.

3 commenti:

ticci ha detto...

A volte è bello anche il non far niente e non è facile liberare la mente dai pensieri, dagli impegni, dagli appuntamenti. Bisogna essere completamente in pace con se stessi ed allora si può godere del silenzio, di un paesaggio, dello spettacolo della natura oppure (e questo vale per me) di vedere mia figlia che gioca da sola, parlando con i suoi amici immaginari!

Anonimo ha detto...

Capisco bene quello che intendi...anch'io come te vivo la pena di essere un "medio-man", uno in grado di partecipare ad una partita di pallone come di affrontare una scala pentatonica, ma con la certezza assoluta che non sarà mai Van Basten o Jimi Hendrix...Ho due o tre cosette da dire a mio figlio per il suo futuro...

Anonimo ha detto...

Sono le 08.30 del mattino, dal letto, riesco a vedere attraverso le fessure della tapparella, sembra una giornata uggiosa, il rumore delle ruote delle autovetture che passano lasciano supporre che sia piovuto. Hhummm, mi giro e penso che rimarrò ancora un pò nel tepore del letto. Mi è sempre piaciuto restare ad oziare quando fuori imperversa una giornata del "menga". Mi alzo sonnolente dal letto verso le 09.00,faccio la doccia di routine e decido di scendere al bar sotto casa per una colazione non proprio dietetica. Cappuccino e brioches, poi un'occhiata alla rosa ( Gazzetta dello Sport per i meno preparati), appuntamento con gli imminenti Europei di calcio, griglia di partenza al gran premio di F1 di Monaco, tappone dolomitico al Giro d'Italia, inizio del torneo del Rolland Garros. ( Meriterei la laura ad honorem come lettore fedele da oltre un ventennio). Un'occhiata anche ai quotidiani classici, soprattutto a quelle azioni che da quando le ho comprate, hanno raggiunto i minimi storici, ma non voglio rovinarmi la domenica. Rientro a casa ed accendo la radio, un pò di buona musica mentre navigo su internet in attesa del pranzo domenicale. Prime notizie su Studio Aperto delle 12.30 circa, poi il TG5 e quindi si pranza. Ore 13.30 circa, grappino e preparazione al lungo pomeriggio sportivo. In casa c'è solo una tv, mia moglie si lamenta che non può mai vedere quello che desidera, quindi le porgo il telecomando, ma ottengo l'effetto contrario rispetto alle mie intenzioni. Se ne va contrariata e con il pupo di 8 mesi si rifugiano nel lettone per far riposare il pargolo. Ore 14.00, partenza del Gran Premio, oggi non voglio addormentarmi, devo resistere. Gli occhi mi si chiudono, ma oggi il Gran Premio è avvincente. Ore 16.00, bandiera a scacchi, anche oggi mi sono appisolato, ma devo resistere, c'è il tappone dolomitico al Giro d'Italia. Tappa epica, fuga d'altri tempi, distacchi abissali, che giornata di grande sport sto vivendo. Ore 18.00, vado al bar per un aperitivo, discussioni classiche da bar ( convocazioni europee, commenti sul Gran Premio di Montecarlo, luoghi comuni sui ciclisti... tanto sono tutti dopati..). Ore 19.00, apparecchio la tavola ( siamo in due ), cena frugale, ravioli in brodo ( qulcosa di caldo nello stomaco non fa mai male ). Ore 20.00 TG5, ampi servizi sulla domenica sportiva appena trascorsa, ore 21.00 il pupo si addormenta. Faccio zapping con il telecomando, mi soffermo su Sky, c'è un un interessantissimo programma su come si costruiscono dei mega grattacieli. Elisabetta, mia moglie, è esasperata. Forse vuole chiedere il divorzio, ma io le ho ripetuto più volte che abbiamo bisogno di un altro televisore. Ore 23.00, mi sveglio sul divano, mi ero assopito. La cena è stata troppo frugale, apro il congelatore ed estraggo la vaschetta di gelato gusto crema. Decido di provarla con dell'ottimo cognac, si fa nel frattempo mezzanotte. Non ho più sonno, tra un po c'è Studio Sport, tanto vale aspettare e vedere con calma tutta la giornata di grande sport. Adesso che ci penso dovrei anche fare il cambio di stagione degli abiti. Sì, ma chi ce l'ha il tempo...