domenica 7 agosto 2011

L'uomo senza volto

Tutta questa strana e misteriosa vicenda è iniziata tre anni fa. Ricordo che dovevo sostituire il mio vecchio materasso matrimoniale e prenotai telefonicamente il servizio di smaltimento per farlo prelevare direttamente da loro. La sera prima, con diverse ardue manovre, lo portai fuori dalla camera, lo feci scivolare per le scale e una volta fuori dal portone lo issai contro il muro sul marciapiede pronto per il ritiro. La mattina successiva il telefono squillò sul comodino. Risposi assonnato all'operaio con sottofondo di camion acceso. Mi chiedeva scocciato di portare giù il materasso e ribadiva che il ritiro viene fatto solo in strada, non dentro casa. Misi giù e mi affacciai direttamente alla finestra per scusarmi e dire che probabilmente qualcuno che ne aveva un urgente bisogno lo aveva anticipato.

L'episodio poteva tranquillamente cadere nel dimenticatoio se non fosse che, a qualche mese di distanza, decisi di disfarmi di un paio di scarpe piuttosto stravaganti che in una certa fase della mia vita avevo incredibilmente acquistato e pure indossato. Invece di buttarle nel bidone però, forse preso dalla nostalgia di qualche indicibile ricordo evocato dalle vecchie compagne di camminata, le riposi con cura, come esposte in una vetrina, fuori dal portone accanto ai citofoni. Al mio rientro a casa le scarpe erano scomparse. Poi è stata la volta di un curioso cappello preso in una gita, di un vecchio ferro da stiro che usavo nei viaggi, di alcuni cd musicali che avevo doppi e con incluso un vetusto lettore portatile per ascoltarli,  poi un ombrellino stile liberty, tra l'altro rotto, acquistato in un mercatino, infine alcuni libri che non mi dicevano più nulla e che consideravo orridi, mentre invece avevo comprato e letto entusiasta anni addietro.
Ho raccontato la cosa ad un vicino e anche lui ha riposto in strada un suo elettrodomestico che non usava più insieme ad alcuni libri. Queste cose non sono mai state ritirate da nessuno, ma non avevo bisogno di questa prova per comprendere quella che inizialmente era solo una sensazione. Esiste una persona che, per qualche oscura ragione, indossa cose che non indosserei mai più, nemmeno fossi nudo, legge cose che nemmeno più sfoglierei, si circonda di oggetti che non mi dicono più nulla, fa viaggi in posti che non ricordo con piacere. E dorme anche su un materasso che ho voluto buttare e dimenticare.
Difficile dire chi è ed il perché di tutto ciò. C'è chi è capace a rimuovere i ricordi non graditi in maniera inconscia e permanente, chi riesce ad assimilarli e ad accettarli in modo costruttivo e proficuo, chi lotta con loro per tutta la vita. E poi c'è qualcuno che, più sbrigativo e svogliato, li lascia semplicemente per strada, fuori dal portone di casa, in attesa che qualche misterioso sconosciuto senza volto li porti via col rischio di farli rivivere altrove.



Ho tentato di fotografare, in occasione dell'ultimo deposito incustodito, l'ineffabile personaggio. Mi è riuscito solo in parte. Inutile dire che una volta uscito in strada lui era già sparito, come dileguato nel nulla.