giovedì 27 novembre 2008

Viaggio in Italia: Verona


Quasi in ogni città d'arte esiste una torre o un campanile dal quale i turisti, una volta raggiunta la vetta, possono avere la magnifica visione di tutta l'urbe sottostante. Come fosse una mappa, si possono facilmente individuare le piazze principali, i luoghi ove si trovano le importanti attrattive, le grandi chiese, i quartieri, i ponti. Scesi dalla torre siamo andati all ricerca di tutto quel che ne restava invisibile: le vie secondarie che non conducono a nessun monumento, le chiese di pregio minore, le stradine più nascoste che il bel sole, distratto altrove, lascia raggelate.

Dopo a sveglia di stamattina ho indugiato un po' ad alzare le tapparelle blindade, forse non avevo voglia di ritrovare la solita immagine della strada di fronte a casa. Il manto di neve è stata una vera sorpresa e la giornata luminosa di ieri, a Verona, sembra quasi essere stata sognata.






martedì 25 novembre 2008

Viaggio in Italia: Trieste


Il vento di bora ci accoglie nella città aperta. E' quello che si riconosce perchè spira da nord est, non quello che ai telegiornali piace annunciare con allarmistiche e improbabili immagini di repertorio.
Il nostro è un piacevole ritrovarsi dopo tre anni dall'ultimo incontro. Abbiamo trascorso la fredda serata a ricercare uno scorcio del centro dove avevamo scattato una splendida foto: una piccola fontanella con una luce soffusa gialla, calda, irreale. E poi un negozio di antichi giocattoli di legno, che sapeva di raro. Niente da fare, i ricordi più belli sono spesso decentrati rispetto alla realtà, sono intrisi di romanticismo e per questo non più rinscontrabili una seconda volta.

Ma il vento si sa da alla testa, confonde gli equilibri, sposta i baricentri e squote le anime. Gli scorci di questa volta sono di Saba e di Joice; di austriaci e di slavi; di Svevo e di Tamaro; di ebrei e di nazisti; di marinai e di irredentisti; di prìncipi e di attori; di Carso e di dogane. E infine di noi due che pure, nel nostro piccolo, serbiamo un intimo legame con questo luogo di confine, dove il malinconico mal di vivere degli abitanti è spendidamente celato dalla spensieratezza con la quale i problemi del quotidiano vengono spesso lasciati sugli usci, in attesa che una raffica del caratteristico vento li spazzi irrimediabilmente lontano da lì.

lunedì 24 novembre 2008

Viaggio in Italia: Padova

Scegliere di partire per un viaggio sospeso tra il Veneto e il Trentino, proprio il giorno in cui il freddo polare decide di attanagliare il nord Italia, è quel che si dice una perfetta dimostrazione accademica del concetto di tempismo.
Il turista congelato, tuttavia, coglie il lato intimo dei luoghi che visita. E' famelico di musei, mostre ed esposizioni, purchè si svolgano al chiuso; si intrattiene volentieri in bettole, trattorie, bivacchi, ove si abbandona a libagioni e non disdegna il buon bicchiere che facilità la socialità e l'intercultura.








La cappella degli Scrovegni è un salto nel tempo. Anche la procedura di visita ricorda ritorno al futuro. Si passa per un centro multimediale, poi si aspettano 15 minuti in una tecnologica camera di declimatizzazione, si accede infine alla cappella dove Giotto ha dato il meglio della sua arte stupefacente.
Si rimane all'interno solo una ventina di minuti e sono vietati filmati e fotografie. Pur guardati a vista dai pignolissimi custodi , non ho resistito ad infrangere le regole..


domenica 23 novembre 2008

Hollywood cops

Serpico (1973); Bronx 41° distretto di polizia (1981); Nico (1988); Il cattivo tenente (1992); Impatto imminente (1993); L.A. Confidential (1997); Le regole del gioco (2002); Inside man (2006); The departed (2006); American gangster (2007); La notte non aspetta (2008).
Stavo elencando mentalmente questi titoli durante la visione, l'altra settimana, di "Pride and Glory - Il prezzo dell'onore" (di G. O'Connor. Con Colin Farrel, Edward Norton, John Voight). Il buio della sala e le scene talmente scontate da raggiungere la noia hanno ispirato il mio gioco di memoria in attesa di poter uscire dal cinema, tornare a casa, addormentarmi e superare al più presto la piccola violenza mentale provocata dall'aver assistito ad un film decisamente brutto quanto ben confezionato.
Per ammazzare il tempo cercavo di mettere in fila solo alcune pellicole (ma si potrebbe andare avanti per giorni) che hanno come argomento o sfondo la corruzione della polizia americana in tutte le salse, varianti, aberrazioni possibili e immaginabili. Riflettevo su quanto questo tema abbia ispirato e continui ad ispirare l'industria di Hollywood, veramente incredibile.

Anche in "Changeling" (di C. Eastwood, con Angelina Jolie, John Malkovich) il motivo ritorna, ma il film è tutt'altro che banale. C'è addirittura molto più che un solo genere: a tratti thriller, poliziesco, film denuncia, commedia drammatica, fino alla ricostruzione storica (affascinante e atipica l'ambientazione in una Los Angeles degli anni 30). Il vecchio regista ormai mito ne ha messo a segno un altro davvero ben fatto, forse un piccolo capolavoro.

Ci voleva per farci addormentare, almeno questo sabato, con le giuste emozioni.







mercoledì 19 novembre 2008

Once a week

Voglio fare un elogio al viaggiatore della domenica. Quello che nel giorno dedicato al sacro riposo abbandona la calda e accogliente dimora, si allontana su un'auto riempita di spirito zingaro, con una idea di mèta piuttosto vaga.
Solo la prima tappa è a grandi linee stabilita; le successive vengono ispirate dal caso: un manifesto, il suggerimento appreso in un bar, la strada sbagliata che si decide di non correggere. Anche le soste sono richiamate dai paesaggi e dai suoni trasmessi sullo schermo del finestrino. Nessuno decide quando è il momento di ripartire. Accadrà qualcosa che determinerà il riavviarsi del moto, imprevedibile eppure puntuale, come gli scorci che fanno da scenografia all'intensa giornata. A volte, rapiti dall'atmosfera del luogo, non si parla per molto tempo. In altri momenti le conversazioni sono ispirate proprio dal posto che le ospita e a lui, quei discorsi, resteranno per sempre legati quando saranno rammentati.Il tempo scorre più veloce eppure, al termine, la giornata sembra essere stata lunghissima. E' questa la sensazione che si prova al rientro a casa, ormai a notte fonda: la dilatazione della percezione di quanto vissuto; un'alchimia che tramuta i semplici accadimenti in indimenticabili ricordi.











venerdì 14 novembre 2008

Sweet Life


Quanto è difficile riunire otto elementi non più ventenni, discretamente impegnati professionalmente e abbastanza legati a doveri famigliari, per un progetto sonoro dalle ambizioni tanto altisonanti da sembrare persino velleitarie?
Sono diversi mesi che cerchiamo la risposta, tra problemi logistici, ripensamenti, dubbi, slanci di entusiasmo e momenti di stallo inconcludente.
Non ho mai scritto nulla fino ad oggi, probabilmente facevo anch' io fatica a sentirlo realizzabile. Poi ieri sera la reazione chimica si è sviluppata. Dove la passione musicale nulla aveva potuto, ha avuto la meglio la grande caparbietà di Marco, the President.

Queste immagini raccontano di un gran bel progetto, che ha adesso intenzione di arrivare piuttosto lontano a far sentire la sua ostinata raffinatezza musicale.













giovedì 6 novembre 2008

The Rainmaker

Una giornata di lavoro impegnativa, iniziata a notte fonda e finita ancora col buio. Sono stanco ed è tardi, ma decido lo stesso di passare per il centro. I negozi sono ancora aperti anche se piuttosto deserti. Intravedo i commessi a braccia conserte, pensanti e statici come i loro commerci mi azzardo a supporre. Entro in uno dei miei soliti e sorprendo i venditori con un acquisto di getto, un bel paio di pantaloni che mi hanno colpito appena entrato. Potrei sostenere che non si tratta di shopping superfluo, ma di una consapevole scelta di consumo sociale; la mia piccola parte di cittadino per aiutare il riattivarsi della catena economica, un modesto aiuto alla ripresa dell'intero meccanismo. Sto quasi per dirlo ma sono distratto dalla radio accesa del negozio; stanno trasmettendo il discorso di Barack Obama, quello di questa notte, il primo da vincitore. Non c'è retorica, me ne stupisco quasi. Parla di coraggio, di emarginati, di borderlines, di unione e di speranza. Anche se può averlo scritto un team di esperti, preparato ad effetto per questo momento, ha la forza di un fiume che straripa e mi piace immaginarlo come uscito di getto, con quelle parole che posseggono la forza di investire per primo chi le pronuncia, e che subito le indossa, le cavalca fino a credere di poter diventare davvero protagonista del cambiamento, scelto dal fato, nominato dal destino.

Fuori intanto sta ancora piovendo, sono già diversi giorni. Abbandonarsi sotto il cielo, immedesimarsi con gli elementi naturali, lasciarsi inzuppare dai sentimenti più semplici, può forse bastare per sentirsi, almeno una volta, l'uomo che fa la pioggia.

martedì 4 novembre 2008

Love & fog


Profumo di castagne a Trisobbio, mercatino del tempo ritrovato ad Ovada, fiera di paese a Nizza. Il clima, i sapori, le voci e le maschere del monferrato sono ormai piacevolmente penetrate nel mio guscio di pellegrino.
Ma è da un'altra parte del globo che vorrei trovarmi in questi primi giorni di novembre. Il bisogno di essere sia protagonista che spettatore il più attento possibile del mondo globale, mi fa pensare alla maratona di New York e all'Election Day.
Il secondo decisamente l'evento più solenne. Parlarne, seguirne febbrilmente le fasi, cercare la full immersion nel media americani (nonostante lo stabile livello del mio sofferente inglese) mi fa sentire meno escluso da un momento storico che vede in gioco, credo, molto di più che la scelta di un leader.
Nel 2010 invece, ormai è deciso, la corsa della Grande Mela annovererà tra gli iscritti anche me e il buon Davide. E' già un po' che se ne parla e ogni volta è come se i biglietti dell'aereo e i pettorali di gara fossero già lì, sotto il passamano della scrivania in ufficio. Naturalmente vicino al passaporto.