mercoledì 19 novembre 2008

Once a week

Voglio fare un elogio al viaggiatore della domenica. Quello che nel giorno dedicato al sacro riposo abbandona la calda e accogliente dimora, si allontana su un'auto riempita di spirito zingaro, con una idea di mèta piuttosto vaga.
Solo la prima tappa è a grandi linee stabilita; le successive vengono ispirate dal caso: un manifesto, il suggerimento appreso in un bar, la strada sbagliata che si decide di non correggere. Anche le soste sono richiamate dai paesaggi e dai suoni trasmessi sullo schermo del finestrino. Nessuno decide quando è il momento di ripartire. Accadrà qualcosa che determinerà il riavviarsi del moto, imprevedibile eppure puntuale, come gli scorci che fanno da scenografia all'intensa giornata. A volte, rapiti dall'atmosfera del luogo, non si parla per molto tempo. In altri momenti le conversazioni sono ispirate proprio dal posto che le ospita e a lui, quei discorsi, resteranno per sempre legati quando saranno rammentati.Il tempo scorre più veloce eppure, al termine, la giornata sembra essere stata lunghissima. E' questa la sensazione che si prova al rientro a casa, ormai a notte fonda: la dilatazione della percezione di quanto vissuto; un'alchimia che tramuta i semplici accadimenti in indimenticabili ricordi.











2 commenti:

Anonimo ha detto...

non ti dico cosa penso di quelli che la domenica guidano con il cappello in testa... magari mentre vado al lavoro di corsa... e loro a 40kmh... perchè tirano fuori la macchina solo quel giorno e la devono tenere a bassi regimi... tanto non hanno fretta!!!! aaaargh!!!

vabbè... ti perdono...

Anonimo ha detto...

disco del mese :

chinese democracy - guns n' roses