sabato 5 novembre 2011

SimCity

Nel 2012 ad Alessandria si voterà per le elezioni amministrative comunali. I candidati alla carica di sindaco si sono già fatti avanti, ognuno col proprio schieramento, il proprio staff, background, le proposte, la foto che lo ritrae meglio.
In quasi tutte le grandi campagne elettorali, quella di Barack Obama ha fatto scuola, l'uso della rete ha giocato un ruolo molto importante ma dalle nostre parti l'accesso digitale non ha numeri sempre entusiasmanti. Coloro che frequentano il web sono però bravi a distinguere quelli che sfruttano la rete per dare una artefatta immagine di modernità da quelli che credono veramente che il web sia un grande strumento di trasparenza e di diretto collegamento con i cittadini. Di solito i secondi continuano a comunicare attraverso internet anche al termine della campagna elettorale.
In attesa che la competizione entri nella fase più calda e si apprezzino meglio le diverse proposte e programmi, ho dato un occhiata a come i candidati hanno scelto di utilizzare la rete per questa loro avventura.

Rita Rossa.
Oltre ad una massiccia campagna di tipo tradizionale (presenza sui giornali, manifesti), c'è un sito internet dedicato alle elezioni http://www.ritarossasindaco.it/, (con confezione di buon livello), una pagina Facebook ed un canale youtube. Lo staff aggiorna bene i contenuti, tiene nota dei luoghi dove si presenta, riprende e pubblica i suoi interventi, aggiorna l'agenda degli impegni pubblici. Macchina da guerra.

Giovanni Barosini.
Le gigantografie incollate sui palazzi ed in tangenziale sono sfuggite a pochi, ma la presenza in rete è affidata al sito del partito di appartenenza http://www.udcalessandria.it/. Non ho reperito, per ora, nient'altro. E' effettivamente abbastanza fotogenico e si presenta bene anche di persona, probabilmente è anche oratore convincente. Punterà esclusivamente a quello? Immaginifico.

Corrado Parise.
Sito internet dedicato http://www.pariseperalessandria.it/, diversi blog personali attivati su diverse piattaforme. naturalmente pagina Facebook e, unico caso riscontrato, un profilo Twitter attivo e vivace. Anche il sito è piuttosto prolifico: zeppo (fin troppo forse) di idee di programma, sondaggi,  interventi, commenti e, una chicca, avvenimenti locali commentati in ironici video dal gusto satirico-intelettuale. Da seguire.
Mauro Buzzi.
Sito internet dedicato http://alessandriabenecomune.it/ e pagina Facebook (che non si nega nessuno). Il sito però è, a mio avviso, uno dei più efficaci: grafica azzeccata, accesso ai contenuti intuitivo, pochi punti-programma ma ben collocati. Adeguato.

Per gli altri, Claudio Prigione, Renato Kovacic e Giovanni Rattazzo: nessun posizionamento reperito sul web. Latitanti, per ora.

mercoledì 2 novembre 2011

As Novembre goes by

Ogni anno il due novembre recito a memoria una poesia che inizia con "ogni anno il due novembre".
Tutto ha avuto inizio una sera di una quindicina di anni fa. Una grande camerata di caserma, dieci posti branda. All'angolo opposto al mio dormiva Antonio, napoletano dalla testa ai piedi. Quella sera appunto, non so perchè ad Antonio è venuto in mente di citare la poesia "La Livella" di Antonio De Curtis, in arte Totò. La narrazione dura diversi minuti. Si tratta di un testo piuttosto lungo che non va semplicemente ripetuto, ma recitato in modo intenso, interpretato con enfasi. E' scritta rigorosamente in dialetto e lui la conosceva a memoria, l'aveva appresa alle scuole elementari, pare fosse piuttosto in uso dalle sue parti. Dopo quella sera, tutte le successive, dopo che la luce delle camerate veniva spenta e poco prima che suonasse la tromba registrata del Silenzio, io, immancabilmente, dicevo "dai Antonio, fammela un'altra volta". L'intonazione della mia richiesta introduceva il momento più malinconico della giornata e la mia voce assomigliava a quella di Humprey Bogart quando in Casablanca dice "suonala ancora Sam". Il buon Antonio esitava, a volte si faceva pregare cercando di sottrarsi alla richiesta. Ma era tutta una finta, era "moina", perché rifarla piaceva molto anche a lui. C'era un'attimo di pausa, lui si schiariva la gola, faceva ancora una pausa. Tutti i presenti, nell'oscurità assoluta dell'enorme stanzone, rimanevano immobili, religiosamente zitti. L'interpretazione aveva inizio. Le pause della giusta lunghezza, i guizzi obbligatori della voce oppure le brusche interruzioni in alcuni punti esatti della poesia, tutto contribuiva a rendere magico quel decantare senza bisogno di alcun gesto visivo. Terminato il rito nessuno più aggiungeva un commento o una sola parola. Ognuno restava a fare i conti con con le sue incertezze. Con i suoi pensieri dei vent'anni, grezzi e spinosi come le pesanti coperte grige di lana che coprivano i letti ed irritavano l'epidermide.
A distanza di tempo, ad ogni persona che viene da Napoli chiedo se conosce la Livella di Totò. E' il mio metro per misurare la sua partenopeità e il suo amore per il luogo d'origine. A distanza di tempo, interpreto a mio modo la poesia, sdrammatizzo l'argomento della morte che vi è narrato, rivivo la ruvidezza delle mie speranze di ventenne.