lunedì 16 dicembre 2013

Il regalo

A quarant'anni mi sono regalato lezioni di canto. La cosa più stupefacente è che per quarant'anni sono stato convinto di essere negato per questo. Forse a parte una o due recite dell'asilo, devo aver dato per scontato che la natura non mi aveva dotato di tale accessorio. La musica mi ha sempre coinvolto in maniera costante, da sempre, e una persona che mi conosce bene mi assicura che una volta avrei detto "se potessi chiedere solo una cosa, solo una, chiederei di saper cantare". Poi già adulto inizio a suonare in una band, ma per gioco; poi, per sbaglio, canto una piccola parte. Poi un giorno si decide che, in mancanza di meglio, devo far finta di essere il front man. La prima canzone in cui mi cimento è pietosa. Gioco tutto sull'ironia, perché sono sempre convinto di non essere in grado di farlo. Una sera, dopo l'esibizione in un piccolo circolo, mi si avvicina uno e mi dice che gli è piaciuto il mio modo di cantare. Poi un secondo che mi chiede perché abbia cantato così pochi brani. Il terzo, ma a quel punto io non facevo già più parte dei comuni mortali, mi ha chiesto se potevo provare con la loro band il cui cantante aveva qualche problema. Mi sono montato la testa, è chiaro, e ne vado piuttosto fiero. Alle provo giro con una sciarpa per proteggere l'ugola e mi sto informando se sia possibile assicurare il mio nuovo prezioso strumento. Immodestia e vanità fanno parte della dote degli 'anta.

sabato 26 gennaio 2013

A zigo zago


La rinuncia al superfluo è stato sicuramente uno degli aspetti meno negativi di questa crisi economica. Personalmente mi sono disfatto di diverse cose materiali, tutti oggetti e comportamenti che non rivorrò   indietro mai più. Tra le altre cose, ho venduto la seconda auto ed io, Mari e il piccolo David ci spostiamo sulle due ruote praticamente tutta la settimana e a tutte le ore.
Muoversi in bicicletta in città è comodo, rapidissimo ed economico. Eppure in termini di salute rappresenta un assurdo paradosso comportamentale: si gira su un mezzo ecologico per far entrare nei polmoni più inquinamento che se si girasse in automobile: lo squilibrio è evidente. E' un  circolo vizioso che prima o poi qualcuno dovrà interrompere.
Ieri siamo andati a provare un accrocco di cui ci siamo invaghiti da un po' di tempo. La costruiscono negli USA; meccanica e materiali ottimi; perfetta per le città nord europee, divertentissima per i bambini. In Italia ha un solo rivenditore ( www.passegginobici.it ) che in quattro anni ne ha importate quindici (compreso quelle che ha in prova). Poi, da non sottovalutare, da noi anche il rischio di essere scambiati per dei marziani: poco, decisamente poco salutare...