lunedì 30 giugno 2008

Cercando Kerouac



Canyon (Texas) ore 11.30 P.M.
Dopo Oklahoma City, capitale dell'omonimo stato, oggi di nuovo in Texas fino al Palo Duro Canyon Park, una gola naturale visitabile in auto attraverso un percorso panoramico. Nota per i naturalisti: i sentieri sono infestati da ragni giganti e pelosissimi. Sfiniti dalle ore di guida abbiamo deciso di dormire in un piccolo motel chiamato Buffalo Inn (speriamo senza insetti questo) nella sperduta cittadina Canyon e dal quale ora sto scrivendo questo sofferto resoconto. Poco fa una cameriera mi ha dato prova accademica del pragmatismo americano: ho ordinato una birra per mandare giu la poco invitante serving of pizza, e lei, con espressione serissima, mi ha intimato di mostrarle patente di guida. Dopo averla scrutata attentamente ed aver verificato che avessi più di 21 anni, me l'ha restituita con un formale cenno di assenso. Chiamatemi viso d'angelo.

sabato 28 giugno 2008

Breakfast in America

Aeroporto di Atlanta U.S.A., ore 8.00 PM. La mia freschezza fisica e la lucidità del mio pensiero dimostrano che il nostro cervello, ricevendo dai suoi sensi informazioni spazio temporali contraddittorie, le interpreta, per pigrizia oso dire, nella maniera che lui ritiene più ovvia e tuttavia non corrispondente al vero, senza lo scrupolo di effettuare ulteriori approfondimenti. E' bastato infatti lo splendido cielo assolato che illumina questo immenso aeroporto a fargli dimenticare che siamo in piedi da 19 ore, che in Italia, dove eravamo stamane, sono adesso le 2 di notte e che le occasioni nelle quali rimango sveglio e attivo dopo tale orario sono ormai rare come le eclissi lunari.
Tralascio la cronaca dei disguidi e dei voli persi, del fatto che stiamo aspettando ancora il volo per Dallas e che non ho idea se i nostri bagagli abbiano seguito le peripezie dei nostri cambi d programma.
Tutto ciò non è assolutamete rilevante, quel che conta è che tutto ciò è semplicemente eccitante e che domattina comunque vada, avremo il nostro breakfast in america!

mercoledì 25 giugno 2008

Arrivederci Barbagia

Breve ma intensa la parentesi sarda di questo viaggio. Le persone conosciute, i luoghi visitati, i profumi, i sapori, difficile trasmettere l'intensità di tutto. Necessario, tuttavia, tracciarne un segno, scritto magari, che permetta ai ricordi più emozionanti di poter essere rievocati qualora se ne senta il bisogno. La voglia di far partecipare altri a quelle emozioni è una spinta a comunicare anche su questo spazio, non senza notevoli difficoltà tecniche e sovente togliendo tempo alle persone vicine. Eppure non condividere certi momenti sembra che ne sminuisca il senso, l'interesse e la magia che ha colpito noi protagonisti.

Il suono di una lingua rispecchia il carattere del popolo che la parla. Mi affascina e mi piacerebbe saper parlare, oltre che comprendere, il sardo, senza assolutamente sembrare come quei forestieri che scimmiottano ridicolmente l'accento del luogo. Una canzone come "Rundinedda", pura poesia, di Piero Marras, è il più grande stimolo al mio proposito.






venerdì 20 giugno 2008

Viaggio al centro della terra

"Uno dei modi migliori per attraversare e conoscere i diversi aspetti del paesaggio dell'isola" recita il depliant del Trenino Verde della Sardegna, ma non basta a sintetizzare la magia di un viaggio d'altri tempi su rotaie di Sabauda costruzione che lasciano addentrare due vecchie carrozze di turisti nella regione dell'Ogliastra.

Tutto è nato dal ritrovamento, tirando ancora in ballo Verne, di un volantino riportante la frase sopra citata. Con Francesco e Mari, i due miei compagni di viaggio, abbiamo dato retta solo alla nostra voglia di conoscenza e ci siamo fatti "scarrozzare" senza fretta dal vecchio locomotore per una parte dell'entroterra, dello "scrigno" di Sardegna. Senza fretta come è lo spirito, già elogiato, del viaggio in treno: fischiando agli incroci incustoditi con i sentieri dell'interno, rallentando fino a fermarsi per ogni greggie di capre, di pecore o di mufloni che occupavano tranquillamente i binari.
Ammetto un mio discreto compiacimento nello scoprire che due sardi come loro hanno a stento trattenuto emozioni scoprendo per la prima volta luoghi a loro vicini e ai quali non sapevano di assomigliare.
Simone, la nostra guida di Lanusei, per tutto il giorno ci ha trasmesso un poco della sua appassionata conoscenza e del suo amore per il territorio. Ci ha anche confidato la sua idea di futuro: trasformare il trenino, che già percorre luoghi di un'altra epoca, in una vera rievocazione storica, con carrozze eleganti e servizi di accoglienza, consegnandolo così ai fruitori già in veste di mito, alla stessa stregua dell'Orient Express. Viva la forza delle idee.

Il breve video che ho realizzato non ha la pretesa di trasmettere tutto il fascino di questo incredibile viaggio, mi basta che sia capace di incuriosire. Per tutte le restanti sensazioni, il miglior modo che conosco per divulgarle è quello di augurare di viverle.



mercoledì 18 giugno 2008

Mal di mare

Tratta Civitavecchia Olbia, nave Moby Lines, partenza ore 22.00. Dopo le operazioni di imbarco ci si ritrova nella sala bar per assistere alla partita Italia Francia. Noi e gli altri passeggeri della nave, probabilmente diretti sulle spiagge della Costa Smeralda, Costa Paradiso, di Orosei, di San Teodoro. Stranamente sono in pochi, salta all'occhio, ma il clima di questo giugno è piuttosto minaccioso e c'è il rischio che a causa della pioggia alcuni turisti possano allontanarsi per un giorno o due dalle spiagge e ritrovarsi a scoprire alcuni luoghi dell'entroterra. Non molti chilomeri, magari tortuosi e impervi, la segnaletica questa sconosciuta, e si può raggiungere una dimensione nella quale il tempo non scorre come da altre parti. Speriamo di no, che torni il sole, che nessuno si perda alla ricerca di un nuraghe o di una fonte sacra.

Ho smesso da acuni anni di essere un accanito tifoso e un appassionato di calcio. La cosa è finita senza un vero motivo proprio come accade in molte storie. Non ci si emoziona più come un tempo, qualcosa ci ha deluso ed è impossibile che tutto ritorni esattamente come prima, più semplicemente c'è un'altra, passione, fresca e nuova, che porta cinicamente a trascurare l'altra.
In realtà, anche ai tempi della passione, i miei ricordi di partite importanti non sono associati al risultato o all'evento calcistico, ma unicamente al luogo, alla situazione o alle persone insieme alle quali le avevo seguite.

Termina l'incontro, ci è andata bene. Siamo già al largo, ancora una birra e poi si prova a dormire un poco cercando a fatica di dare un senso a questi pensieri shakerati dalle onde.
Buonanotte.

domenica 15 giugno 2008

Who wanna be a star - 2

La tournee, appena iniziata, porterà i nostri visi complici in varie città. In due terre distribuiremo sorrisi e raccoglieremo attenzioni. I nostri fan hanno i profili e gli sguardi dei luoghi d'origine, prima l'etruria poi l'isola sarda. Auto, nave, di nuovo su strada, ancora in nave. Ieri ho incontrato un amico che mi conosce da molti anni ma che negli ultimi tre mi aveva perso di vista. Mi ha confessato che non avrebbe mai scommesso su un mio matrimonio. Come la sfida di Fogg raccontata da Jules Verne, ho voluto provare a me stesso che è possibile scardinare situazioni e realtà ordinarie, uscire da vite non proprie, lasciare tutto per riprendersi solo quel poco che è necessario a tener vivo il bisogno, mai sopito, di ricerca della felicità.
Il mio viaggio non durerà 80 giorni. Questo in Italia circa due settimane, quello da sposato, invece, spero un po' di più.

giovedì 12 giugno 2008

Who wanna be a star?

Uscire di casa dopo cena, passeggiare fino al cinema per vedere "Il Divo", di Paolo Sorrentino, è un gesto che segna il ritorno alla normalità dopo i giorni caotici e festosi del matrimonio, che inesorabilmente hanno visto me, stavolta, grande divo.

Qualcuno di quelli che lo hanno già fatto ricordano di aver vissuto quei momenti da spettatore della propria vita; un altro che interpreta magnificamente se stesso al proprio posto, partecipa al rito, riceve le congratulazioni e gli auguri, festeggia allegramente e incontra gente anche sconosciuta, proprio come in "Doppio Sogno" di Shnitzler.
La sensazione del mio ricordo, invece, non ha nulla di tutto ciò, è interamente lucida, da divo appunto.
Solo un breve episodio del pomeriggio del giorno precedente mi ha ricordato e mi ha fatto protagonista, in qualche modo, della sensazione prima raccontata: mi sono recato in chiesa per portare alcuni oggetti e definire alcuni dettagli mentre era in corso la celebrazione della messa. Mi sono seduto tra i banchi aspettando la imminente conclusione e poco dopo il parroco ha iniziato a raccontare a tutti che il giorno successivo si sarebbe celebrato un matrimonio particolare; ha descritto in maniera simpatica gli sposi, ha incuriosito con alcuni dettagli sulla cerimonia e, soprattutto, ha svelato una sorpresa organizzata dalla famiglia della sposa, delle quali nessuno dei protagonisti sarebbe stato a conoscenza. Ci ho messo un po' a capire che si trattava di noi, ma ho fatto piuttosto in fretta ad uscire dal sogno freudiano ed a tornare alla realtà, splendida, indimenticabile e più che mai vera, direi.