giovedì 12 giugno 2008

Who wanna be a star?

Uscire di casa dopo cena, passeggiare fino al cinema per vedere "Il Divo", di Paolo Sorrentino, è un gesto che segna il ritorno alla normalità dopo i giorni caotici e festosi del matrimonio, che inesorabilmente hanno visto me, stavolta, grande divo.

Qualcuno di quelli che lo hanno già fatto ricordano di aver vissuto quei momenti da spettatore della propria vita; un altro che interpreta magnificamente se stesso al proprio posto, partecipa al rito, riceve le congratulazioni e gli auguri, festeggia allegramente e incontra gente anche sconosciuta, proprio come in "Doppio Sogno" di Shnitzler.
La sensazione del mio ricordo, invece, non ha nulla di tutto ciò, è interamente lucida, da divo appunto.
Solo un breve episodio del pomeriggio del giorno precedente mi ha ricordato e mi ha fatto protagonista, in qualche modo, della sensazione prima raccontata: mi sono recato in chiesa per portare alcuni oggetti e definire alcuni dettagli mentre era in corso la celebrazione della messa. Mi sono seduto tra i banchi aspettando la imminente conclusione e poco dopo il parroco ha iniziato a raccontare a tutti che il giorno successivo si sarebbe celebrato un matrimonio particolare; ha descritto in maniera simpatica gli sposi, ha incuriosito con alcuni dettagli sulla cerimonia e, soprattutto, ha svelato una sorpresa organizzata dalla famiglia della sposa, delle quali nessuno dei protagonisti sarebbe stato a conoscenza. Ci ho messo un po' a capire che si trattava di noi, ma ho fatto piuttosto in fretta ad uscire dal sogno freudiano ed a tornare alla realtà, splendida, indimenticabile e più che mai vera, direi.

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