venerdì 29 febbraio 2008

For dummies

Sono discretamente appassionato alla tecnologia, soprattutto quella interattiva, legata al mondo delle comunicazioni e delle reti. La considero una protesi molto sviluppata dei sensi umani, pur conscio dei rischi che si corrono ad instaurare con essa un rapporto di eccessiva dipendenza. La sensazione di grande libertà, nell'accezione filosoficamente vicina all'idea di obiquità, può trasformarsi in angoscia con la stessa rapidità che impiega una caduta di tensione a compiere il suo arco vitale.
D'altra parte rimanerne completamente fuori può generare una nuova forma di emarginazione sociale, quella che viene chiamata divario digitale.
Spesso, per lavoro, mi capita di dare assistenza ad utenti in difficoltà con ostacoli di tipo informatico. Risolvendo quei problemi impiego delle procedure e dei percorsi logici che nella maggior parte dei casi di logico non hanno nulla. Questo perché molta tecnologia ignora completamente un concetto basilare: la facilità di utilizzo.
Mi è capitato di leggere un libro che offre alcuni spunti di riflessione. Il titolo è "Le Leggi della Semplicità" di John Maeda e si teorizza sui criteri ai quali dovrebbero ispirarsi i creatori di nuove tecnologie.
La realtà è che nessuno conosce le strade che il progresso imboccherà e tra le troppe variabili in gioco c'è anche il caos.
A me piace semplicemente restare sintonizzato.

martedì 26 febbraio 2008

Alessandria soluzione sette per cento

Ho impresso questo scatto domenica mattina, giornata di blocco del traffico.
In città è affiorato un
un desolante paesaggio lunare, un'urbe da effetto post atomico, dove chiunque si fosse aggirato per qualche via del centro si sarebbe sentito come il suo ultimo sopravvissuto.
Mi piace spesso elencare, per autoconvincermi, tutti i vantaggi del vivere in un piccolo centro, dove Il tempo non sprecato in ingorghi di traffico vale momenti di vita piú vera, quella dei desideri, delle grandi e piccole passioni. Ma affinché il tranquillante non uccida per eccesso di calma, è necessario bilanciarne l'effetto. L'assenza dell'accadere è soprattutto assenza di stimoli.

venerdì 22 febbraio 2008

The dignity of Praha

Giovani praghesi che si offrono come guida turistica. E' possibile trovarli a qualsiasi ora nella piazza vecchia, in attesa dell'ingaggio per un'indimenticabile visita della città, naturalmente pronti a parlare in qualsiasi lingua.
E' una delle immagini con la quale mi piace ricordare questo viaggio nella capitale della Repubblica Ceca.
Dalla romantica Praga si rimane incantati. Ancora di più dalla compostezza dei suoi abitanti, dal loro ordinato vivere quotidiano, silenzioso, educato.
Il livello piuttosto basso del reddito medio non influenza l'identità, la maniera, la scelta di trascorrere momenti di piacere in una libreria, in un pub o in un concerto serale, indossando un'eleganza al massimo della decorosità.
Ho chiesto alla mia Mari di aiutarmi a trovare il termine che esprimesse le mie sensazioni e mi ha risposto che la parola che cercavo poteva essere dignità.

martedì 19 febbraio 2008

Leggere d'Africa

Ho letto il libro Ebano, poi sono corso a rivedere il film "Blood Diamond" di Edward Swick (2006). E' uscito in Italia nel 2007, molte scene mi avevano colpito per la crudezza, ma soprattutto per la certezza quello che la pellicola racconta accade tutti i giorni, anche adesso.


Il libro (€ 7,50) lo ha scritto il giornalista polacco Ryszard Kapuscinski, per anni inviato in Africa per l'agenzia di stampa PAP. E' scomparso nel 2007 e quasi tutti i suoi libri sono pubblicati da noi da Feltrinelli. Narra di ciò che lui stesso ha vissuto di persona. Colpi di stato militari, bambini fatti drogare e armati dai warlord, di tiranni violenti e alienati, di eccidi, di malaria e di fame. Ma anche dell'indissolubile legame degli africani con la propria comunità, dove il niente che si ha si divide con gli altri. Dove il concetto di individualismo, da noi occidentali stimato, qui, nella terra della speranza perduta, non è affatto conosciuto.


Terrificante e affascinante. La mia Mari mi dice che ciò che mi appassiona così tanto si chiama antropologia.

Mentre si legge si sente l'afa, il sole incessante che non da tregua, si respira la polvere delle strade dei villaggi.

Quando si dice viaggiare senza muoversi e che la lettura aiuta ad aprire la mente..

lunedì 18 febbraio 2008

le parole che non ho mai scritto..


Non ho mai avuto l'abitudine di tenere un diario. Non ne ho mai sentito l'esigenza o forse sono sempre stato geloso dei miei pensieri, li ho sempre tenuti confinati e centellinati quasi con diffidenza alle persone vicine. Voglio provare a farlo da ora, con questa nuova esperienza, perchè ho capito che esprimere, comunicare e condividere idee aiuta per primo a scoprire una parte di noi. Viva!