lunedì 25 maggio 2009

Polvere di sterco

Domenica mattina, caldo torrido, un centinaio di podisti che con grande convinzione preparano il riscaldamento della gara. L'iscrizione, l'apposizione del pettorale, il raduno poi lo sparo ed il via. Siamo già in salita e c'è già troppo sole. Il gruppo si allunga e non vediamo più i primi. Il percorso diventa presto sterrato e dopo il sesto km non c'è più traccia degli addetti all'organizzazione. Qualcuno si ferma e tenta di orientarsi nella radura. Incontriamo altri in senso contrario convinti di seguire il tracciato. Si taglia per un campo, reinventiamo un senso di marcia. Forse dalla base intuiscono che c'è stato qualche problema e mandano un mezzo di recupero. Al traguardo scopriamo che non c'è ancora traccia dei favoriti; consegnamo il nostro pettorale con orgoglio. Mentre molti protestano con fervore noi restiamo più defilati. L''inaspettato imprevisto in fondo, che ha reso meno monotona l'uscita e più roboante la nostra prestazione, non ci è dispiaciuto troppo.

lunedì 18 maggio 2009

Silenzio in sala

Domenica sera, film di cartellone uscito appena pochi giorni fa, cinema del centro cittadino. Sei spettatori, noi inclusi, in platea, una coppia di più giovani in galleria. Cerco i posti a sedere e mi chiedo come faccia a resistere e a tenere aperto. La sala ha l'odore del legno misto alla stoffa vecchia del muro. E' un pezzo di museo della storia del cinema e provo ad immaginarlo pieno di gente sovrastata da un intensa nube da sigaretta, chiacchiericcio e risate, coppie clandestine, altre al primo appuntamento. Il rumore del proiettore e il suo fascio di luce tra la polvere chiedono discretamente al pubblico la loro attenzione.
Curiamo la scelta del nostro posto a sedere con calma e metodo: l'angolazione, la giusta visuale, la corretta proporzione dell'immagine. A metà dei trailer le luci generali perdono completamente la loro già debole intensità. Il buio rievoca magicamente il rumore degli spettatori delle file dietro di noi. Chiedo silenzio con uno ssschh deciso. Ne sento anche altri farmi il verso. Il film ha inizio. Mentre il chiasso sfuma sulle prime immagini, mi accorgo che questa calca, per me, non è così fastidiosa.


"Angeli e Demoni" di Ron Haward è avvincente e ci cattura dall'inizio alla fine. Le situazioni inventate da Dan Brown prendono forma in maniera imponente. L'ambientazione vaticana rievoca grandi misteri, intrighi, misticismo. Ho accuratamente evitato di leggere il libro non solo perchè preconcettualmente rifuggo dai best sellers. La trasposizione cinematografica di qualità rende merito alla storia, semplifica l'eccessiva complessità della trama, riduce il tempo di fruizione e libera lo scaffale dal tomo dalla riconoscibile copertina a patina lucida, in attesa del prossimo romanzone all'insegna del simbolismo storico religioso.

sabato 9 maggio 2009

StrAlessandria

Esco di casa e vado alla stralessandria. Il rito del video, stavolta in versione visionaria, con i Radiohead nella testa.

giovedì 7 maggio 2009

Hystoric s.s. 2



Oggi pomeriggio ho raggiunto Siena percorrendo, da Viterbo, quasi tre ore di strada Cassia. Il percorso alternativo, con i colori nuovi della stagione, ha l'impagabile pregio di rendere viaggio il mero spostamento. Unica avvertenza, prendersi del tempo in più e dare alla fretta lo stesso peso che ha il concetto di vano. L'antica strada attraversa, da secoli tortuosa e fiera, i centri abitati. Ad ogni paese si entra nell'epoca che esso si è scelto e al quale tutto si è conformato, cose, persone, gatti. Ogni comunità rivendica un suo motto, ogni borgo si inorgoglisce di una sua unicità, ben stampata sul pannello di benvenuto. Fantastica la vita di provincia, vorrei vivere un'ora intensa in ognuno di questi posti. Chiacchierare con i vecchi alle ombre dei caseggiati in tufo, parlare di luoghi comuni col negoziante seduto fuori dalla vetrina, salutare il matto, far tesoro della sua massima del giorno e catturare un poco della leggerezza con la quale tratta le cose del mondo che tutti giudicano troppo, troppo serie.

sabato 2 maggio 2009

primo maggio


Il fiume è uscito ancora dalla sua sede. Nel luogo dove andiamo a correre ha invaso buona parte dei campi circostanti. La nostra stradina ad un certo punto si interrompe. Il percorso al quale ci siamo affezionati cambia e noi dietro a lui, impotenti di fronte alla dimostrazione di forza, appena accennata, ma fieri, siamo anche noi nel suo ritmo. Non ci fa paura la natura, non può, siamo parte di essa. Correndo cerchiamo l'unisono col suo battito e col suo ritmo perpetuo. L'affanno e il respiro lungo, la sete e lo sforzo, poi l'alterazione dei sensi. Finalmente il benessere si diffonde, un calore che sale e un silenzio profondo. Finalmente liberi.