sabato 2 maggio 2009

primo maggio


Il fiume è uscito ancora dalla sua sede. Nel luogo dove andiamo a correre ha invaso buona parte dei campi circostanti. La nostra stradina ad un certo punto si interrompe. Il percorso al quale ci siamo affezionati cambia e noi dietro a lui, impotenti di fronte alla dimostrazione di forza, appena accennata, ma fieri, siamo anche noi nel suo ritmo. Non ci fa paura la natura, non può, siamo parte di essa. Correndo cerchiamo l'unisono col suo battito e col suo ritmo perpetuo. L'affanno e il respiro lungo, la sete e lo sforzo, poi l'alterazione dei sensi. Finalmente il benessere si diffonde, un calore che sale e un silenzio profondo. Finalmente liberi.

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