lunedì 9 gennaio 2012

La via del west



Alcuni appunti che ho scritto durante il primo viaggio dell'anno:
"Si parte verso le dieci da Alessandria dove il cielo è plumbeo e carico di pioggia. Verso Genova il sole, fastidioso solo sul parabrezza, mi ricorda che ho lasciato a casa agli occhiali scuri. Un pranzo veloce e di nuovo sull'asfalto, tra poco, finalmente, si abbandona la strada a pedaggio e si prosegue sulla Strada Statale numero uno. L'Aurelia, così la volle il console romano, è una delle più belle strade panoramiche che conosco. Ogni volta evoca storie di una ruralità che assomiglia molto a quella dell'epico west. Baracche, cascine, trattori e trattorie, butteri al posto dei cow boys. Si avvicina e si allontana dal mare senza mai lambirlo. Non è una litoranea, è una strada di passaggio. Non è fatta per ammirare il Tirreno, ma per condurre vite e racconti, progetti o miraggi, sogni e speranze. Qualche cartello scritto a mano libera redarguisce i progetti di trasformarla in autostrada, lucrare su questa via di comunicazione violentandone l'anima. La sua ragione di esistere non può essere delimitata da un casello di entrata e di uscita o sintetizzata su un ticket stampigliato. Tutto è disegnato sul suo scorrere: gli incroci a raso che costringono a rallentare con attenzione, le case addossate alla carreggiata o quelle col viale d'ingresso direttamente sulla banchina, segnato dai grandi pini marittimi che si scagliano sul cielo blu scuro, come un disegno a pastello coi contorni marcati in carboncino. In molti di questi casali mi piacerebbe sostare, vivere quelle storie di provincia per una mezz'ora, fare del mio spostamento la vera anima del viaggio. Avevo iniziato a farlo tempo fa. A Braccagni, vicino Grosseto, c'è una cascina con enormi statue in terracotta decisamente stravaganti, esposte nel giardino e sulla stessa facciata. Ci vive uno strampalato artista che a tempo perso costruisce anche case sugli alberi. Una sosta surreale e stimolante.
Poco dopo il confine con il Lazio c'è la mia solita uscita. Lascio la Route 1, la via dei pascoli, degli artisti, dei ribelli. Una parte importante del mio viaggio è già terminata, purtroppo. Avrei voluto fare una fermata in più, una pausa sotto qualche albero, due chiacchiere vicino qualche bancone da ristoro, poi invertite il senso di marcia e ripercorrerla ancora rivisitando le sue storie con la prospettiva capovolta. Ma sono tranquillo, so che è sempre lì ad attendere il mio passaggio ed a farmi rivivere i suoi racconti riscritti ogni giorno dai viandanti che ne fanno la loro strada maestra.

domenica 1 gennaio 2012

And happy new year


Una splendida giornata di sole ha accompagnato la nostra tradizionale corsa di inizio anno ed i consueti propositi sportivi.