giovedì 25 dicembre 2008

Natale in Sardegna

Questi giorni di festa raccontati con alcune immagini scattate qua e là.

Sotto l'albero addobbato della città di Nuoro è apparsa una lettera a Babbo Natale insieme a dei didascalici pacchi regalo. Le richieste riguardano questioni concrete della realtà locale e l'utilizzo dell'ironia compie bene il suo dovere.





Una passeggiata sulle spiagge, deserte e magiche di questi tempi, per scoprire che con le recenti piogge che ne hanno modificato le linee, il mare si è ripreso alcuni suoi antichi spazi.




La vista dall'alto mi fa venire in mente un presepe di cartapesta e muschio. Le stradine finte, i fiumi con l'acqua vera, gruppetti di casupole e un po' di farina, a rappresentare la neve, spruzzata casualmente sull'opera.

mercoledì 24 dicembre 2008

Racconto di Natale 2

Qualche amico riunito per il brindisi di auguri. Con una improbabie scusa uno del gruppo si assenta. Pochi minuti dopo suonano alla porta e compare un sovraeccitato Babbo Natale, vestito di tutto punto, non proprio in abito di gala, più una divisa versione inaugurazione discount. Ma Santa Klauss è comunque Santa Klauss. I bambini hanno facce terrorizzate, comprensibile visto che l'apparizione è in effetti inusuale e a tratti inquietante. I grandi invece sono spaesati, nessuno se lo aspettava. Molti non lo vedevano da anni, qualcuno aveva perso le speranze di rincontrarlo, qualcun'altro iniziava a dubitare della sua effettiva esistenza, sulla via della disillusione, incattivito dalla frenesia del quotidiano, con poca voglia di credere ad altre favole, in aggiunta a quelle con le quali viene imbottito tutto l'anno.
Gli alti concetti che si ascoltano tutti i giorni sono costruzioni di parole vuote e stantie. Meglio esprimersi per assurdità, comunicare con metafore e dialogare per nonsense. Di questi ultimi siamo degli autentici specialisti.


lunedì 22 dicembre 2008

Il racconto di Natale

Complicare situazioni pianificate e alla fine divertirsi comunque, questa la sintesi di una bella domenica in clima natalizio. Nasce orientata a vivere la città, scegliamo Torino, con sottofondo sonoro su variazioni merry christmas. Si parte in treno, si farà il tour del centro, i portici, Piazza San Carlo, Via Roma, Piazza Castello, Via Garibaldi, il mercato permanente di Corso Valdocco, sempre pieno di inusuali merci in stock, magari un giro al nuovo Museo d'Arte Orientale, è lì vicino. Dimenticavo, il consueto passaggio al negozio di anticaglie dietro Piazza Statuto, ormai è una tappa fissa. L'ho scoperto per caso anni fa attirato da un cartello scritto a pennarello “si valutano mobiglie”. Nessun'altra indicazione. Una rientranza del palazzo, cancelletto in ferro bloccato in apertura, una scala stretta e poco invitante che conduce, piuttosto male, ad un seminterrato al livello del regno dei ratti. Lì il mondo del tempo perduto, dove è facile perdere tutte le ore residue della giornata e anche perdere di vista la persona con la quale si era entrati. Nel labirinto creato dall'esposizione della merce, sistemata con meticolosa casualità, abbinamenti estemporanei a tutti gi effetti opere d'arte: lampada liberty sopra scrittoio Enrico VIII o tappeto di zebra ai piedi di poltroncina versailles.

Vola via solo un oretta, ma ci ritroviamo entrambi ad ammirare un servizio bavaria rifinito in oro zecchino, apparecchiato nell'interezza dei suoi 40 pezzi sopra un enorme tavolo pulito e lucidato (è una rarità in questo posto altamente sconsigliato agli allergici alla polvere) per l'occasione. Il ragazzo che compare alle nostre spalle ci racconta, circa la provenienza di quelle porcellane, una storia che ha il sapore dovstojeskiano: una vecchia signora di nobiltà sfiorita, una badante remissiva, le strane vicende del palazzo storico che abitano. La trattativa sul prezzo è breve (forse effetto della crisi) ma dopo essere rinsaviti ed aver realizzto di essere arrivati in treno, mostriamo qualche esitazione. Il giovane però è un venditore nato e proverà a confezionare il tutto, rendendolo trasportabile; ci invita a tornare più tardi, valutare il volume dei pacchi e decidere al momento, senza alcun impegno. Si torna a passeggiare in centro quasi risollevati.E' già buio quando riscendiamo nello scantinato belle epoque, più per correttezza che altro: decisi a rinunciare all'acquisto, goderci la serata in qualche locale, ringraziando infinitamente per la pazienza.Come immaginavamo i pacchi sono abnormi, del peso ai limiti anche di un carico equino. La cura della confezione è però stupefacente, carta, cartone e spago grosso, da far invidia ad un emigrante dei primi del 900.

Il finale di questa piccola storia è meglio narrato dalle immagini, sempre più eloquenti di ogni altro discorso.




mercoledì 10 dicembre 2008

Nevicata nel deserto


Chiusi in casa mentre il gelo attanaglia la città. Una radio e i racconti di viaggi lontani, ci fanno ancora fantasticare sul mondo e sono l'unico collegamento reale, oggi, con l'esterno. Appesi un po' malinconicamente alle parole di un intrattenimento, partecipiamo ad un gioco radiofonico garbato. E vinciamo un volo per due persone a Marrakesh, in Marocco. Inaspettato quanto piacevole; si inizia a progettare un nuovo viaggio, non chiedevo niente di meglio. Itinerario di città imperiali, di medine, suq, la vita nel mercato, il bazaar. Ci vedo già trasportati nei sedili posteriori di un bus che ansima fumoso, a pieno carico. Schiacciati vicino al finestrino per fare qualche foto. La strada sconnessa, i posti troppo stretti, alcuni berberi che discutono ad alta voce.

Chissà se sarà così? Si, decisamente prepareremo anche questo viaggio con quella dettagliata cura che ne farà una splendida caotica avventura.

domenica 7 dicembre 2008

Cold morning


Si torna a correre in questa fredda ma soleggiata domenica dicembrina. Sono lontani i tempi in cui ci si allenava quattro volte alla settimana. Non c'è male però, la base è solida. La cornice naturale, poi, è decisamente suggestiva.