lunedì 15 giugno 2009

Strade

Ogni volta che ho desiderio di ricordare le sensazioni provate sulle mitiche strade del west USA, percorro un pezzo della statale Aurelia. Questa Route 66 de noantri che attraversa la terra dei butteri, ci trasferisce pigri e solitari tra pompe di benzina poco omologate e baracche animate dal vento tirrenico. Ogni deviazione di percorso è facile e ben accetta, non siamo imprigionati da caselli e barriere artificiali.

All'altezza di Braccagni, dopo Grosseto, un casale in edera, imbellettato da cocci ed enormi profili africani, attira la nostra attenzione. Ci avviciniamo per una stradina sterrata con il sole a mezzogiorno, ci accolgono due vecchi cani stanchi. Giriamo un bel po' prima che qualcuno si faccia vivo, ovvero l'artista, che forse osservava nascosto le intenzioni delle nostre anime. Ha vissuto in Africa, insegnato in Cina, vagabondato in America; vende le sue opere solo a chi gli va a genio. Guardiamo e ammiriamo tutto, finchè la strada non ci richiama a lei. Facciamo per salutare ma il padrone di casa è sparito. Saliamo in auto e all'imbocco della via di uscita ci appare di fronte. Ha in mano una terracotta con uno strano disegno da decifrare. Ce la regala insieme ad un "buon viaggio". Accaldati ma sgranchiti ci avviamo cercando già la scusa per una prossima sosta.

0 commenti: