giovedì 20 marzo 2008

Divided we fall


Le pacifiche acque del lago pare talvolta si trasformino in paesaggi spaventosi se una tempesta tinge di colore nero le acque lacustri già scure e normalmente gelide.
Ricorda molti momenti della mia infanzia. L'isola al centro ha rappresentato sempre il sogno di raggiungere un luogo dove si sarebbe compiuta la più riuscita fuga da una realtà spesso sentita non mia. E soprattutto l'indipendenza, il traguardo ultimo di chi si vuole realizzato da solo e aspira a bastare a se stesso.
Poi, raggiunta realmente e con tanta fatica l'isola ho scoperto una verità diversa, dove il rapporto con gli altri non è regola sociale ma necessità vitale. Nessun uomo è un isola. Aprirsi agli altri è tutt'altro che segno di debolezza. E' chiedere e al tempo stesso desiderio di portare la croce di ognuno e ciascuno.
Buona Pasqua a tutti i miei amici.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Carissimo Ste, ho letto con attenzione non solo questo post, ma anche gli altri qui sotto. Tu mi stupisci ogni giorno che passa, la profondità delle tue osservazioni ed il livello degli argomenti trattati sono indice di un'attenzione profonda al mondo che ti circonda e di una sana ricerca introspettiva del proprio "io". Sono sinceramente e favorevolmente colpito da questo aspetto del tuo carattere che sta uscendo da questo scorcio di mondo digitale. Continua così....
P.S.: tra gli amici blogger, potresti linkare "blog.artusimari.com"?
Marco