sabato 16 agosto 2008

Abisso digitale

Mi ero ripromesso di non esternare più paragoni tratti dal recente mito americano, ma tenerli per me e farne tesoro. Sarà che il trascorrere questo agosto in città mi fa arrabbiato e critico col mondo come certi vecchi incattiviti. Lo spunto me lo ha dato il racconto di viaggio di un conoscente, nella vicina Lettonia. Secondo la sua sintesi geopolitica, tra qualche decennio la loro società e la loro economia sorpasseranno decisamente la nostra. Il segnale? La rete internet è pubblica ed accessibile, in qualunque luogo, a tutti. Il tutti ricomprende i più, quelli che vivono non senza qualche difficoltà economica. Eppure hanno qualcosa che assomiglia per importanza all'acquedotto pubblico, potabile e gratis. Esagero? Non è poi cosi rilevante il fatto che nel mio recente viaggio anche nei più sperduti motel e nei più isolati caffè ero in grado di comunicare al mondo dei miei amici immagini e pensieri. Lo è di più che la diffusione della rete digitale in paesi come l'India permette ai giovani le cui famiglie vivono in baracche, di essere tra i primi produttori di software o lavorare per multinazionali americane rimanendo nei loro villaggi natii. Ma il nostro decisamente "è" un paese per vecchi.
Pochi giorni fa la stampa locale annunciava che la rinnovata stazione ferroviaria era stata anche (addirittura) dotata di una rete wi fi, gratuita ma in prova, solo fino a settembre. Chiaramente sono passato a provarla, non funzionava. Siamo veramente così indietro? Vicino casa mia hanno aperto un bar molto carino, accogliente e molto curato nello stile. La sua modernità si ferma però agli arredi e ai complementi. Mi vedevo già a sorseggiare un cappuccino, collegato in rete a controllare come va il mondo. Che sofferenza vederlo correre senza mai trovare l'attimo giusto per salirci sopra.

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