lunedì 19 aprile 2010

C'est Camargue

Sul grande piazzale all'ingresso del paesino il silenzio è trasportato e sospinto dalla brezza marina. Ci sono più di cinquanta camper, poche luci, qualche cane da compagnia affacciato pensieroso agli oblò di plastica. Le case sono basse e bianche, si respira aria iberica. La campagna inondata dal Rodano è luogo di canali e risaie, i suoi cavalli simbolo, bianchi e robusti, popolano le fattorie ridisegnate da vocazione turistica. Nel Museé de Camargue abbiamo fatto un salto indietro nel mondo contadino dell'altro secolo. Una civiltà che pur differendo per costumi e tradizioni suscita per me, ovunque la incontri, lo stesso stato d'animo nostalgico di una essenzialità magica e perduta.

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