venerdì 2 dicembre 2011

La giostra



Sono arrivate le giostre in città. Quest'anno si sono insediate in Piazza Santo Stefano, proprio in centro. Di solito vengono scelti luoghi più decentrati, anche più brutti dal punto di vista urbanistico. E' uno dei motivi, non il solo, per cui le giostre mi hanno sempre ispirato un grande senso di tristezza. Ci sono anche i tendoni scoloriti delle coperture, le insegne sbiadite delle attrazioni, la musica con quel suono metallico, artefatto, poco fedele, che sembra provenire da dischi taroccati e diffusi in un impianto che negli anni ha preso troppa umidità. L'audio, sempre alto, copre il terribile cigolio delle decadenti strutture in ferro, poco zincate e molto arrugginite. Il retro di ogni baracca svela sempre una inquietante magagna: un impianto elettrico provvisorio, tutt'altro che sicuro, qualche bullonatura assente, rattoppi di vario tipo, qualche attrezzo lasciato a terra a caso. Anche le facce dei gestori non mettono allegria, nei loro occhi scuri le istantanee dei luoghi dove sono stati si sono accumulate in ormai troppe lastre sovrapposte. Le giostre mi intristivano anche da bambino, o almeno così mi sembra di ricordare. Era l'evento che avrebbe dovuto rompere la monotonia di quei pomeriggi di provincia,   l'alternativa ad una offerta di divertimento già inesistente, una scusa per restare qualche ora in più fuori casa a scrutare i visi in chiaroscuro ai bordi o riconoscere le solite compagnie in attesa del giro successivo.
Spero che il piccolo non mi chieda mai di essere portato alle giostre, non voglio vedere il l'opaco scintillio della baraccopoli riflesso sul suo viso così curioso di ben altri passatempi. Sono certo che restando io neutrale all'evento non sentirà mai la necessità di partecipare a questo rito di svago che pure resiste al passare del tempo, alla modernità, alla tecnologia. Come se quella nomade carovana diffondesse nei suoi spostamenti di città in città la malinconia come fosse un virus, l'abitudine come fosse una cura, il divertimento come fosse un calmante.

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