giovedì 9 ottobre 2008

Metafisica dei corpi in movimento

Circa otto mesi fa, quando abbiamo iniziato a correre, ci siamo ripromessi di mantenere questo passatempo nei canoni del semplice e salutare divertimento. Un'attività fatta per quei momenti liberi nei quali la voglia di contatto con la natura, sia pure quella che si incontra appena fuori dal circuito cittadino, fossero coincisi con lo spontaneo piacere di muoversi. Oggi, credo, ci troviamo spesso sul limite di quei prefissati propositi di buon senso. Tuttavia, se è vero che la spinta al miglioramento, sia esso solo ambizione o pura sopravvivenza, è insita e necessaria per il genere umano, noi piccoli runners del dopo ufficio siamo ancora dalla parte della ragion pratica: decidere di saltare un allenamento in corrispondenza di una bella giornata libera del fine settimana, e poi trascorrerla con chi ci sta vicino, ci fa rientrare ancora nella categoria di quelli che considerano valore la ricerca di condivisione di pezzi di vita famigliare. Trascinare poi tutti ad assistere alle gare domenicali, visti gli orari e le attrattive presenti, vale anche doppio!

Chiunque oggi pomeriggio mi avesse cercato al cellulare, avrebbe ascoltato un messaggio registrato di questo tenore: "non posso rispondere, sto facendo le ripetute. Lasciate un messaggio e sarà mia cura richiamare". La misera, pur se elegante, presunzione di chi si crede qualcuno.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

lo sport è passione e gioia, ma anche sacrificio dedizione alla causa, voglia di mettersi in gioco e competere nn solo con gli altri ma sopratutto con se stessi....
ti capisco
baci Paola