martedì 6 gennaio 2009

The new year


La prima corsa del 2009 sopra un manto di neve fresca e farinosa. Il rumore attutito e la sensazione del soffice atterraggio delle scarpe inzuppate ci fa sembrare leggeri e agili come gatti. Proprio una bella sensazione.

Si apre un nuovo anno. Ho riposto il diario del 2008, accuratamente allineato agli altri, in fila, nel loro angolo della libreria, dandogli solo una sommaria e veloce sfogliata. Non amo molto soffermarmi sugli avvenimenti passati, a volte li ricordo a fatica e in maniera sfocata, preferisco così. Meglio concentrare le energie per vivere il presente o al massimo provare a pianificare il futuro prossimo, il naturale prolungamento dell'adesso, quello che gli inglesi chiamano, non a caso, present continuos.

Fare propositi per l'anno nuovo è comunque divertente, molto meglio che fare dei bilanci, che sa decisamente di vecchio e il più delle volte intristisce. Puntare molto in alto e dichiarare traguardi
ambiziosi non costa nulla, non c'è l'obbligo di adempiere ad una nostra simpatica presunzione e non viene mai applicata alcuna penale ad una innocente sbruffonaggine.
Correremo i 42 km della maratona ad esempio: obiettivo impegnativo, alcuni podisti più esperti mi hanno guardato con incredulità quando ne ho parlato, premettendogli di aver scoperto la corsa solo lo scorso marzo. Eppure sappiamo bene che niente è più stimolante che il porsi un traguardo altisonante.
Poi sarò in grado di leggere piacevolmente e senza fatica tutto il Times mentre sorseggio un caffè, o seguire interamente un film in lingua inglese. Lo sforzo che ho messo finora nella causa, e le belle soddisfazioni che ne ho tratto, serviranno a sostenere ancora la mia volenterosa spinta.
Viaggeremo il più possibile (non è mai abbastanza). Il giro del Marocco su mezzi pubblici e di fortuna è ormai vicino. Poi mi piacerebbe passeggiare ancora per Londra, con la sterlina magari sotto l'euro, in barba al conservatorismo d'oltremanica e con un accenno di cafoneria al momento di saldare il conto in negozi e ristoranti. D'estate forse un tour in Sicilia, è un po' che ne parliamo. A fine anno cosa non darei per tornare negli USA. Dovrei solo convicere Mari: farle capire che non è limitativo tornare due volte nello stesso paese e che gli immensi States non possono essere considerati un luogo unitario e di omogenea culturalità. Bell'impresa..
Tempo di andare ora, organizzare il tempo per tutto è l'impegno più grande. Deve pur rimanere lo spazio, ogni giorno, per leggere un libro, chiacchierare con un amico o interessarsi dei problemi del mondo. Buon 2009!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

la mattina era fredda. molto fredda. ma alberto non poteva resistere alla tentazione: fare una pedalata nella neve appena caduta restituisce delle sensazioni indescrivibili... e il lupastro non ha voluto rinunciare. superato il trauma dei primi due, tre chilometri ha
iniziato ad assaporare la gioia... quelle sensazioni che ormai da più
di un mese non provava più. i campi, le colline, i boschi, le strade ed i sentieri... tutto sembrava diverso... un paesaggio da fiaba e quel silenzio surreale in cui anche i più flebili rumori vengono attutiti dalla neve.
è una questione di fisica! ...o di chimica? boh... ma riuscire ad arrivare al culmine di una tremenda salita su sterrato
innevato è un traguardo che ha fatto sentire il canide bene... molto bene... e lo ha fatto godere ancora di più nella tremenda picchiata in discesa verso bergamasco: le ruote erano impastate di neve... appena il lupo toccava i freni le ruote si bloccavano causando pericolose imbardate della sua bicicletta che era ingovernabile ed impazzita ma
che anche questa volta non lo ha tradito.
la fatica della salita... l'adrenalina della discesa... una breve pausa per guardare lo spettacolo. alberto si sente in un luogo indefinito: potrebbe essere il canada... l'alaska o la finlandia... no... sono solo le solite colline tra alessandrino e astigiano, già viste tante altre volte.
poi, all'improvviso... un qualcosa di strano che assomigliava ad un raggio di sole ha reso l'uscita del vecchio lupastro ancora più bella.
è una magia!

song of the day :
baba o'riley - the who

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ticci ha detto...

Temerari... io ho gettato la spugna da un po' e mi alleno sui tappeti del Bellavita, fra culturisti convinti e ciccioni che pensano che basti un po' di palestra per dimagrire!

Anonimo ha detto...

.... ma che minkia di commento ha fatto sto ifix... Boh!!!

Anonimo ha detto...

sei un superficiale!

Anonimo ha detto...

Caro Ifix ho letto più volte il tuo commento, bello ed intenso, ma scusami che minkia volevi dire?

guido962 ha detto...

Ciao Ste, spero che tutti i tuoi propositi per il nuovo anno si possano avverare, specialmente per quanto riguarda la nostra 42 km perciò come spesso mi senti dire sul lavoro: "testa bassa, ed in questo caso, correre, correre e correre ancora". ciao.

Anonimo ha detto...

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Caro Ifix ho letto più volte il tuo commento, bello ed intenso, ma scusami che minkia volevi dire?
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volevo condividere con un amico un momento particolare... visto che il post originale inizia proprio con il racconto di una corsa sulla neve.
aloha!
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