sabato 26 luglio 2008

Mal d'america


Stamattina quando la radiosveglia si è accesa, nel buio della camera, ho pensato che era la prima volta da quando eravamo in viaggio che sentivo un brano in italiano, e che era davvero una strana coincidenza che proprio alla sveglia fosse stato trasmesso un pezzo non in inglese.
E' ormai una settimana che siamo rientrati, eppure non solo mi capita di pensare spesso al viaggio USA, ma addirittura, come stamattina, di sognare ad occhi aperti e credere di risvegliarsi in uno sconosciuto motel non vedendo l'ora di alzarsi per ripartire verso una nuova meta del grande paese.

Dopo la corsa sugli argini del Tanaro (per la stagione estiva io e il buon Davide prediligiamo il running di buon ora), un vecchio stendino rotto lasciato nei pressi della discarica mi ha fatto pensare ad alcune opere esposte al museo d'arte moderna di Los Angeles, ho pensato che quella ferraglia, proprio in quella posizione, non avrebbe sfigurato in una sala di avanguardie. Ne ho anche abbozzato un titolo, "la persistenza della lavandaia".

Dalle parti del New Mexico avevamo incontrato una coppia di italiani che da dieci anni trascorrevano tutte le loro vacanze negli USA, visitavando ogni volta uno stato diverso. Ci avevano detto di non poterne più fare a meno.

Non so se anche a noi è venuto il mal d'america, comunque ci siamo seriamente riproposti che nel 2010 saremo a New York e parteciperemo alla stra-nota maratona. La preparazione all'appuntamento è piuttosto impegnativa, c'è tempo è vero, ma serve a tener viva la mente e il fisico. Speranza consolatoria direi.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Stefano, il pensiero che hai avuto per quello stendino abbandonato mi ha fatto pensare ad una cosa: " SMETTILA DI DROGARTI!!! ". Ritorna in te, alle bollette da pagare, al mutuo della casa, alla rata della macchina, alla raccolta differenziata... e poi ricorda, è qui l'America!!! Ciao, un bacio e ben tornati a casa!