domenica 13 luglio 2008

One more time



Groveland (Ca), 12.07.2008, ore 02.00 A.M.
E' tempo di andare. Alle 10 a.m. si lascia la stanza del centralissimo Beresford Hotel, ma possiamo ancora usufruire del parking e della hall per i bagagli fino alle due. C'è tempo ancora per un giro in città. Che fortuna, perchè al S.F.M.O.M.A. c'è un'esposizione su Frida Kahlo, la pittrice messicana dall'arte e dalla vita travagliata, non possiamo perderla, quando ci ricapita. Appena usciti bastano due isolati per Union Square, c'è l'immensa Borders Books, non possiamo non farci un salto. Senza perdersi troppo tra i libri però, c'è da onorare il passaggio, d'obbligo, sul Golden Gate, l'altro simbolo della città. Alla sua uscita non sostiamo al "vista point" per goderci un panorama dell'intera baia?

Durante le tre ore d'auto che ci allontanavano da S.F. (siamo diretti al Yosemite Park) si è parlato molto poco. Capita quando si lascia con malinconia qualcosa che ci è piaciuto vivere e si sa che, probabilmente, non si rivedrà più.
Dopo le verdi e sconfinate coltivazioni di frutta il panorama cambia di nuovo ed in maniera repentina. Ci sorprende ogni volta, non riusciamo per fortuna a farci l'abitudine. Attraversando le salite della Sierra Nevada si rientra nel wild west, quello dove la natura ritorna padrona. I paesi che si incontrano sono come oasi, sempre vive però, le grandi distanze li rendono un cruciale punto di riferimento per chi vive nelle lontane campagne. Basta un locale, magari storico (ci dicono il più vecchio della California, mah...) come l'Iron Door, musica blues dal vivo, birre una dietro l'altra, e questo posto può diventare il più bello d'america. Lo dicono seriamente Rick e Annette (da quando si sono trasferiti su questi monti si sentono tutti i giorni in vacanza) ai quali ricambiamo il giro di birra offerto. Hanno ragione loro, è il locale più bello d'america. Almeno per questo sabato sera.

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